Presentazione
Durata
dal 1 Settembre 1986 al 31 Agosto 2020
Descrizione del progetto
Referenti proff. Carlo Altamura, Francesco Colosi, Francesca Di Martino
La villa rustica di via Pollenza è stata indagata per la prima volta nel 1982-1983 in occasione dei lavori per la costruzione dell’istituto scolastico J. von Neumann, che hanno causato la scomparsa di buona parte dell’edificio. Gli ambienti attualmente visibili sono riferibili alla zona residenziale di una villa rustica la cui fondazione è databile intorno alla tarda età repubblicana ma utilizzata, con vari rifacimenti fino al IV- V secolo d.C.
FINALITÀ DIDATTICHE
Le finalità della proposta progettuale possono essere sintetizzate nei seguenti punti:
• Prevenire la dispersione scolastica motivando i ragazzi attraverso una didattica attiva.
• Promuovere la conoscenza tecnologica scientifica nella scuola.
• Promuovere una conoscenza del proprio ambiente attraverso una metodologia didattica per esplorazione e per laboratori.
• Promuovere un comportamento e una coscienza rispettosa dell’ ambiente nell’accezione più ampia (parchi, edifici, beni culturali…).
• Migliorare la capacità di osservazione, descrizione, elaborazione di ipotesi, ideazione.
• Associare collegamenti interdisciplinari ai fenomeni studiati, collegandoli in un periodo storico, ad una posizione geografica, ad effetti sul tessuto sociale ed economico.
• Imparare ad utilizzare un linguaggio descrittivo e connotativo più ricco e adeguato all’ambito scientifico.
• Favorire l’incontro con esperti e ricercatori per avvicinare il mondo scientifico al quotidiano
• Promuovere il pensiero critico
• Introdurre gli allievi in nuovi ambiti culturali extra-disciplinari per lo più sconosciuti:
- storia dell’architettura;
- storia dell’arte,
- archeologia;
• Favorire l’apprendimento di nuove tecniche e strumentazioni;
- disegno e rilievo;
- disegno topografico;
- strumenti di misurazione e monitoraggio;
- tecniche di scavo;
- tecniche di recupero e di classificazione dei reperti archeologici;
- utilizzazione di programmi informatici per la produzione di prodotti multimediali.
• Organizzare gruppi di lavoro a classi miste in continuità verticale
• Imparare a collaborare in un team di lavoro apportando il proprio contributo al gruppo.
METODOLOGIE ADOTTATE
La metodologia didattica proposta e una metodologia mista che prevede sia momenti di coinvolgimento dell’intero gruppo classe che momenti di approfondimento, teorico e/o pratico, di gruppi di lavoro a classi miste in continuità verticale ed orizzontale nell’ottica dell’organizzazione modulare inter-disciplinare.
PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ DIDATTICHE
Il progetto superate le problematiche di impostazione di base ha assunto una veste metodologica più definita ed è stato inserito nella offerta formativa dell’Istituto (P.O.F.) e si articola in attività distinte per gli alunni del biennio e del triennio conservando comunque un percorso di continuità verticale. Con cadenza annuale la programmazione prevede:
1°fase (per gli alunni del biennio)
• Lezioni introduttive sul progetto;
• Visita del sito archeologico e descrizione dei reperti con alunni delle seconde classi che svolgono il ruolo di guida coordinati dall’esperto archeologo e dai docenti;
• Visite guidate a siti archeologici e museali correlati al tema della villa rustica.
2° fase (alunni del biennio e triennio)
• partecipazione operativa degli alunni del biennio ad attività di:
• studi e ricerche sotto il profilo storico, architettonico, artistico e tecnologico con produzione di testi multimediali e pubblicazioni cartacee e digitali;
• attività di pulizia e manutenzione del sito sotto la guida e sorveglianza degli esperti archeologi e dei docenti;
• partecipazione operativa degli alunni del triennio per:
• integrazione ed aggiornamento del materiale digitale pubblicato sul portale web ATENA, compresa la realizzazione di testi multilingua (anche per dare visibilità alla componente multietnica presente nell’istituto);
• monitoraggio, analisi computerizzata e interpretazione dei dati del microclima del sito archeologico ( con supervisione degli esperti ed uso della strumentazione messi a disposizione dall’ENEA);
• creazione del database interattivo dei reperti rinvenuti e catalogati
• partecipazione operativa degli alunni del biennio e del triennio ad attività di apertura del sito archeologico al territorio con l’offerta di visite guidate curate dagli alunni a scuole e organizzazioni socio-culturali.
LA STORIA DEL PROGETTO
1986 (apertura della scuola)/2000
Presidi ed insegnanti dell’Istituto si propongono di sensibilizzare gli studenti dell’Istituto alle problematiche tese al recupero ed alla conservazione dei resti della Villa Romana.
Alcuni insegnanti cominciano lavorare con le classi, in maniera autonoma o nell’ambito dell’ ”area di progetto”, prendendo spunto dai resti presenti nell’area della scuola (indagini sul periodo storico, rilievi topografici ecc.).
aa.ss. dal 2001/02 al 2005/06
Il lavoro viene sistematizzato, con l’elaborazione di un progetto che confluisce nel “Progetto SeT” nato nell’a.s. 1999/2000 e che vede la nostra scuola in rete con altre 5 scuole del V Municipio unite in un progetto comune di studio, recupero e valorizzazione del territorio. Il lavoro svolto con la classe 1°C viene presentato alle altre scuole con l’allestimento di una mostra multimediale ed entra a far parte del cd “L’isola che c’è III” che raccoglie tutti i lavori delle scuole della rete.
Cominciano i lavori per l’esecuzione dei sondaggi per la realizzazione della nuova copertura promossa dalla Provincia di Roma su istanza della Soprintendenza Archeologica di Roma.
Le attività proposte consistono nella partecipazione allo scavo e nel recupero dei reperti. Le attività svolte sono state pulizia dell’area, lavaggio e catalogazione dei reperti ceramici sotto la guida e la sorveglianza della archeologa esterna. Viene inoltre coinvolta nel progetto l’E.N.E.A. per il monitoraggio del micro-clima dell’intera area archeologica.
Gli insegnanti e gli studenti di alcune classi del biennio collaborano con le archeologhe allo studio della villa, al recupero e alla raccolta dei reperti, alla ricostruzione della planimetria ed alla sistemazione del sito. Il lavoro svolto viene presentano agli incontri della “XIII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica”.
Gli studenti della classe 3°C iniziano la realizzazione del Museo Virtuale sul sito web dell’istituto. La presentazione del lavoro svolto (alla quale partecipano l’Assessore alle Politiche Scolastiche, la Soprintendenza Archeologica e il Presidente del V Municipio) e l’inaugurazione di una vetrina di sicurezza per l’esposizione dei reperti riscuotono un grande successo.
Dall’esperienza del progetto SeT nasce “ATENA – Avanzate Tecnologie e Nuovi Apprendimenti” del quale fanno parte nove scuole del territorio.
Viene finanziato dalla Provincia di Roma il progetto di copertura del sito ed al termine dell’a.s. 2004/05 viene inaugurata la nuova copertura della area archeologica (foto di copertina).
Tutte le classi 1° e 2° dell’istituto sono coinvolte nella parte generale del progetto. L’area archeologica si apre al territorio: gli studenti realizzano la cartellonistica che illustra la storia della villa e le tecniche di costruzione utilizzate; viene realizzato un depliant illustrativo e viene creato un primo percorso museale.
Alcune classi delle scuole elementari del territorio, previa autorizzazione della Soprintendenza, visitano il sito guidate dagli studenti del biennio del “J. von Neumann” .
aa.ss. dal 2006/07 al 2012/13
Le classi del triennio dell’istituto sono coinvolte nel progetto che vede la realizzazione di:
– una piccola pubblicazione sulla villa;
– un fumetto;
– la realizzazione di APP per Android e IOS;
– la partecipazione al progetto“La scuola adotta un monumento”(con la realizzazione di un video e la vittoria della medaglia d’oro);
– la partecipazione alle SUMMER SCHOOL ON H-DATA AND ICT’S INNOVATION dell’ENEA.
Infine, gli studenti del triennio svolgono visite guidate per gli studenti del biennio.
aa.ss. dal 2013/14 al 2019/20
Viene inaugurato il Museo della Tecnica che ospita al suo interno anche la vetrina dei reperti della villa ai quali vengono affiancate le ricostruzioni 3D realizzate dagli studenti del triennio con la stampante 3D nell’ambito dei progetti PON. Le ricostruzioni 3D dei reperti vengono presentate il 18 maggio 2019 alla Mostra Convegn0 “Il futuro della tradizione e l’accessibilità del futuro” organizzata dall’ UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) presso Palazzo Massimo.
Viene realizzato dagli studenti del corso diurno CLAUDUS il robot archeologico presentato agli Esami di Stato nell’a.s. 2016/17 mentre nell’a.s. 2019/20 gli studenti del corso serale realizzano la ripresa con il drone dell’intera area archeologica.
Ogni nuovo a.s. gli studenti del triennio svolgono visite guidate per gli studenti del biennio attraverso un percorso che partendo dall’area archeologia della villa rustica, passando per il pozzo romano posto all’interno dell’edificio scolastico, si conclude con la visita al Museo della Tecnica.
Obiettivi
-Studio storico-architettonico del periodo di vita della villa rustica con visita guidata del sito archeologico (classi 1°).
-Visite guidate ai musei e ai monumenti più significativi di Roma (classi 1° e 2°).
-Lavoro di pulizia e manutenzione del sito (classi 1° e 2°).
-Produzione di documentazione illustrativa (classi 1° e 2°).
-Costruzione, pubblicazione e gestione pagina web del sito archeologico (classi 4° e 5°)
-Costruzione, pubblicazione e gestione delle APP del sito archeologico (classi 4° e 5°)
-Museo della Tecnica (classi 4° e 5°).
-Apertura del sito archeologico al territorio in occasione della ”Settimana dei Beni Culturali” in collaborazione con il Comune di Roma (classi 4° e 5°).
-Apertura del sito archeologico alle scuole primarie e secondarie del territorio in occasione del Natale di Roma (classi 4° e 5°).
Luogo
Via Pollenza, 115, Roma
Responsabili
Organizzato da
In collaborazione con
Soprintendenza Archeologica di Roma. Provincia di Roma
Partecipanti
Classi 1°, 2°, 3°, 4° della sede di via Pollenza
Risultati
IISS J. VON NEUMANN: Prof. Ernesto Totaro - Dirigente Scolastico
Riesce forse difficile immaginare che la prima volta che sono entrato nel piazzale dell’Istituto la prima cosa che ha attratto la mia attenzione è stata la bassa tettoia di lamiere arrugginite, e quasi coperte dalla vegetazione incolta, che si presentavano alla sinistra del cancello d’ingresso. Ho pensato: “Chissà quale altra incombenza, con quali difficoltà burocratiche bisognerà misurarsi per mettere in sicurezza questa bruttura…”. Non immaginavo di certo che le lamiere e la loro ruggine nascondessero i resti dell’area termale di una villa romana. Oggi entrando nel piazzale dell’istituto tutti sono accolti dalla bella e inedita copertura che protegge i resti ripuliti e restaurati della Villa. Quando - oramai sei anni fa mi si propose il progetto del recupero dei ruderi non credevo che saremmo arrivati a tanto. Quello che oggi vediamo è solo il risultato finale di un lungo lavoro; quello che non si vede visitando la villa ed il pozzo al centro della scuola è proprio il fitto lavorìo:
- di telefonate, fax, ecc. verso la Soprintendenza Archeologica, la Provincia di Roma, il V municipio, l’ENEA….
- di consigli di classe ove un sempre maggior numero di docenti ha introdotto nel proprio programma elementi di storia dell’arte, archeologia, disegno e rilievo dal vero - di pomeriggi di alunni e archeologo che insieme hanno recuperato i cocci
- di pomeriggi che hanno trasformato cocci negli interessanti reperti, ora custoditi nell’atrio dell’Istituto.
Questo libello è la sintesi di un progetto educativo che ha entusiasmato alunni, docenti, architetti, archeologi, ……e che tutt’ora incuriosisce i pochi passanti che si avventurano nel cunicolo di Via Pollenza e che entrano nella scuola per chiedere notizie. Sono ben lieto di aver contribuito alla realizzazione di questo libello come testimonianza del lavoro fatto. Mi sembra particolarmente prezioso il fatto che resti archeologici della civiltà latina siano nel nostro istituto tecnico, che li vive e li valorizza con grande entusiasmo, offrendo una immagine concreta della stretta relazione tra cultura umanistica e cultura scientifico - tecnologica. E altrettanto denso di positive conseguenze mi pare il fatto che un bene archeologico arricchisca San Basilio, quartiere che certamente ha bisogno di occasioni di miglioramento. I miei ringraziamenti, con la speranza di non dimenticare nessuno, vanno agli alunni che tanto hanno contribuito, ai docenti che hanno partecipato al progetto e all’archeologa dott.ssa Donatina Olivieri che li ha guidati. Alle dott.sse Paola Filippini e Paola Quaranta della Soprintendenza Archeologica di Roma che hanno dato la propria disponibilità e affidato la custodia dei reperti all’Istituto, alla Provincia di Roma nella persona dell’assessore Daniela Monteforte che ha creduto nel progetto e lo ha finanziato, all’ingegnere Massimo Pasanisi che ha eseguito la progettazione della copertura dell’area archeologica recependo le indicazioni della Soprintendenza, al Presidente del V Municipio Ivano Caradonna che ha seguito lo svolgimento dei lavori ed ha contribuito alla stampa di questo opuscolo. Un grazie particolare vanno all’ufficio tecnico prof. Saverio Musone per il reperimento dei vari materiali ed al collaboratore tecnico sig Roberto Peruzzi che ha messo a disposizione del progetto e degli alunni le sue capacità tecniche. Esprimo infine la mia gratitudine al prof. Francesco Colosi e all’architetto prof. Carlo Altamura che hanno dato avvio al progetto e messo a disposizione le proprie competenze professionali."
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI ROMA: dott.sse Paola Filippini e Paola Quaranta - La villa romana di via Pollenza: tutela, valorizzazione e fruizione di una piccola villa del suburbio di Roma.
"Il progetto di recupero dell’area archeologica interna al perimetro dell’IIS J. von Neumann ha visto coinvolti, oltre che la Soprintendenza di Stato e la Provincia di Roma, gli stessi studenti dell’istituto, i quali hanno collaborato attivamente alle operazioni di bonifica e risanamento della villa romana. La decisione di rendere partecipe l’istituto scolastico, mediante il coinvolgimento di docenti e studenti, nasce proprio dall’esigenza di tutelare e valorizzare i beni culturali del V Municipio, di contestualizzare e gestire la presenza dei siti antichi oggetto di scavi negli ultimi decenni. In un territorio fortemente caratterizzato da una urbanizzazione continua e pressante la presenza di insediamenti che, in un’area relativamente circoscritta, coprono un arco cronologico che dalla preistoria (Museo di Casaldè Pazzi) arriva, apparentemente senza soluzione di continuità, almeno fino al XIII –XIV sec. d.C. (cd. Ruderi del Coazzo) impone una revisione del rapporto età antica - età contemporanea, in particolare dove questo rapporto assume la forma della convivenza.
Nel caso della villa romana di via Pollenza, la stretta coabitazione con un elemento così caratterizzante come un istituto scolastico, che accoglie un bacino di utenza particolarmente ampio e variegato, è stata Nel caso della villa romana di via Pollenza, la stretta coabitazione con un elemento così caratterizzante come un istituto scolastico, che accoglie un bacino di utenza particolarmente ampio e variegato, è stata determinante nel decidere per un intervento conservativo che vedesse parte attiva la scuola e, in primo luogo, gli studenti.
La presenza della villa romana, i cui resti attualmente rimangono visibili all’interno del perimetro di pertinenza della scuola, è stata individuata negli anni Ottanta, durante la costruzione dell’edificio scolastico. La villa, anteriormente all’intervento odierno, è stata oggetto di due differenti campagne di scavo e la presenza di ulteriori settori e della sua estensione fino ai limiti dell’abitato è stata evidenziata dai sondaggi effettuati nel 1994, per la costruzione del collettore fognario del PdZ Torraccia.
A conclusione dei primi rinvenimenti furono realizzati alcuni interventi conservativi volti ad assicurare, in via provvisoria, la tutela delle strutture tornate alla luce. In particolare furono effettuati interventi di risanamento delle creste dei muri, di consolidamento degli apparati pavimentali, per lo più realizzati in mosaico e fu innalzata una copertura provvisoria che, come purtroppo spesso accade, divenne sempre più “definitiva”.
L’evidenza del precario stato di conservazione sia della copertura sia del manufatto archeologico, il quale presentava eventi distruttivi con gradi differenziati di perdite di interi tratti di murature, delle suspensurae e di parte della pavimentazione a mosaico, ha condotto ad avviare ad aprile del 2002 un progetto di riqualificazione dell’area archeologica che, oltre ad assicurare il recupero del manufatto mediante una azione di protezione e restauro, ponesse come obiettivo primario la sua corretta fruizione. Pertanto si è cercato di individuare una metodologia di intervento che consentisse ai ragazzi di appropriarsi del manufatto, di poterlo riconoscere come caratterizzante del proprio sito di provenienza, quale segnale urbano che individua e che non consente anonimato. Al di là dei fattori di “invecchiamento” propri delle vestigia, è evidente che la conservazione delle strutture antiche passa soprattutto attraverso un corretto rapporto con l’utenza. Nel nostro caso il bacino di utenza è prevalentemente composto di adolescenti fra i 14 e i 18 anni ed è noto come i rapporti fra questi ultimi e le strutture museali appaiano generalmente faticosi e poco soddisfacenti per entrambe le parti, così come emerge dalle pubblicazione di settore che puntano l’attenzione sull’aspetto didattico del museo. Partendo dai risultati di precedenti esperienze sul campo è sembrato opportuno cercare un approccio alternativo al problema, che coinvolgesse gli studenti sulle tematiche generate dalla presenza della villa e li rendesse partecipi, in varia misura, di tutte le fasi del progetto di recupero in atto, dallo scavo alla musealizzazione. E’ in questa ottica che i ragazzi potranno essere chiamati a collaborare ancora, anche nel rapporto fra il monumento e la sua fruibilità da parte di utenti esterni, quali associazioni culturali e singoli visitatori. In conclusione ci sembra di poter affermare che, al di là degli esiti e del raggiungimento degli obiettivi proposti in questo primo progetto, sempre maggiore appare la necessità, da parte di chi opera sui beni culturali del territorio, di coniugare le esigenze della Tutela e della Conservazione con la realtà sociale circostante, attraverso la collaborazione attiva con gli Enti locali e con gli Istituti che di questa realtà sono la linfa vitale. Il recupero del monumento è stato possibile grazie alla sensibilità e all’interessamento della Assessore Daniela Monteforte della Provincia di Roma, la quale si è avvalsa della collaborazione dell’ing. Daquanno e del sig. Pino Lo Pinto, a cui va un nostro personale ringraziamento per la competenza, la disponibilità e la comprensione dimostrata; si ringrazia inoltre il corpo docente che ha operato all’interno del progetto didattico e in particolare il Dirigente, prof. Ernesto Totaro. Un contributo determinante per la riuscita del progetto di musealizzazione è stato fornito dall’ing. Massimo Pasanisi, dalla dott.ssa Donatina Olivieri e, soprattutto, dall’arch. Carlo Altamura e il prof. Francesco Colosi, e un grazie di cuore a tutti gli studenti che, aderendo all’iniziativa, hanno dimostrato che “un altro mondo è possibile”.
PROVINCIA DI ROMA – ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SCUOLA: Daniela Monteforte - Assessore alle Politiche della Scuola
Questa pubblicazione arriva a più di vent’anni dal rinvenimento dei ruderi della Villa rustica durante i lavori di costruzione dell’Istituto scolastico von Neumann. La Provincia di Roma ha sostenuto i lavori di scavo e di copertura delle strutture archeologiche tuttora visibili e databili intorno alla prima metà del I secolo d.C.. L’esperienza più interessante legata a questo regalo che ci arriva dal passato è stato senza dubbio il coinvolgimento degli studenti nei lavori di scavo e pulitura delle murature e dei pavimenti, nello studio dei reperti e nell’analisi del monumento. Credo infatti che l’aver in un certo senso “adottato” la Villa rustica sita all’interno della propria scuola, abbia stimolato nei giovani una sensibilità particolare per la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici in genere e sia stato un ottimo incentivo per approfondire argomenti e tematiche legate alla storia e dell’architettura. Non solo. L’aver lavorato insieme, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica di Roma che ha condotto gli scavi, ha permesso quei momenti di aggregazione positiva e di condivisione di cui la scuola si deve far promotrice nell’interesse dello sviluppo e della formazione delle giovani generazioni. La scuola deve essere percepita sempre più come un luogo che crei aggregazione, una “scuola aperta” al territorio con la possibilità di utilizzare liberamente i suoi laboratori, le biblioteche e le attrezzature; un “luogo amico” che non chieda solo prestazioni ma offra opportunità di incontro e di fruizione informale, di approfondimento e socializzazione. Una scuola del confronto e del dialogo, che possa vegliare la crescita dell’individuo, sostenerlo e, se è il caso, correggerlo nel suo lungo
viaggio verso la conoscenza di sé e del mondo intorno a lui. Auspico che quest’esperienza di vita e di lavoro collettivo attorno al perimetro della Villa rustica insieme alla attività didattica dei docenti possa regalare agli studenti del von Neumann una visione più aperta e dinamica dello studio, del lavoro e dei rapporti sociali e rimanga indimenticabile nei loro cuori.
COMUNE DI ROMA – V MUNICIPIO (ora IV): Ivano Caradonna - Presidente del V Municipio
"E’ certamente lodevole il percorso didattico intrapreso dall’Istituto J. Von Neumann, che ha svolto un lavoro capillare e accurato sullo studio del sito archeologico insistente nell’area della scuola, vale a dire Villa Rustica di Via Pollenza. Rivolgo un ringraziamento speciale al personale coinvolto, ai docenti ed agli studenti, che con questa guida forniscono un prezioso contributo alla valorizzazione delle risorse artistico/culturali del Municipio Roma V. E’ stato sviluppato un progetto che coinvolge gli studenti, attraverso l’insegnamento ed i laboratori, ad una maggiore conoscenza del patrimonio culturale ed artistico del proprio territorio. Un esperimento che consentirà di sviluppare nei ragazzi un comportamento rispettoso dell’ambiente, di abbracciare nuovi studi come la storia dell’architettura, la storia dell'arte, l’archeologia, il restauro dei monumenti e la conservazione ed il riconoscimento dei beni culturali."